Una storia lunga un secolo

Home

 

Cosa c'è di vero 

Molti sono gli astronomi convinti dell'esistenza del Pianeta X e le scoperte che sembrerebbero confermarla sono sempre di più. Addirittura i Pianeti X potrebbero essere anche più di uno. 

Ma la storia dell’esistenza di un pianeta ancora sconosciuto nel nostro sistema è assai lunga e risale alla fine del XIX° secolo.

Nel 1915 l'astronomo americano Percival Lowell di Boston pubblicò una ricerca sull'argomento ipotizzando l'orbita del pianeta. 

Nel 1971 un altro studioso americano, il californiano, J. Brady, richiamò l'attenzione sull'argomento in quanto  aveva scoperto, studiando la cometa di Halley, che l’orbita di questa, come quelle di Nettuno e Urano, era condizionata dalla presenza di un campo gravitazionale che poteva essere spiegato solo con l’esistenza di un pianeta situato oltre Plutone e caratterizzato da un’orbita retrograda.

Nei primi anni 80, poi, i satelliti Pioneer 10 ed 11 e Voyager, confermarono che doveva esserci un corpo celeste grande almeno due volte la terra a distanza notevole dai pianeti conosciuti e, la stessa NASA, che oggi sembra smentire, annunciò che “esisteva la possibilità di un altro pianeta" , perché il satellite IRAS aveva individuato una grande massa situata in direzione della costellazione di Orione. 

Ci fu addirittura in quel periodo qualche esponente scientifico, come il professor R. Reynolds, che si lasciò andare a dichiarazioni perentorie: “ siamo sicuri dell’esistenza di un decimo pianeta a tal punto che non resta che dargli un nome”.

Negli anni '80  il Prof. Louis Alvarez dell'università di Berkeley, California, e  il suo allievo Richard A.Muller ipotizzarono la teoria di "Nemesis", una nana rossa, compagna del nostro sole, che farebbe del nostro sistema solare un sistema binario, la quale, orbitando intorno al sole, spingerebbe verso il centro del nostro sistema planetario le rocce presenti nella fascia di asteroidi conosciuta come Nube di Oort, le quali impattando sul nostro pianeta ad intervalli regolari, ogni 25 milioni di anni circa, causerebbero estinzioni di massa, come quella che avrebbe determinato la scomparsa dei dinosauri.    

Alla fine degli anni 90, John Murray (UK’s Open University) e John Matese (University of Southwestern Louisiana) arrivarono, con studi separati, alle stesse conclusioni: “c’è un oggetto sconosciuto ai limiti del nostro cosmo che esercita una forza gravitazionale capace di rallentare l’uscita delle sonde dal sistema solare e di deviare il percorso delle comete”. Il
7 ottobre 1999 la BBC dette la notizia che apparve anche su alcuni quotidiani (v.La Repubblica, articolo del 7 ottobre 1999 dal titolo: "Scoperto il decimo pianeta del nostro sistema solare").

L’anno scorso l’osservatorio elvetico di Neuchatel ha annunciato che i suoi astronomi avevano individuato una massa di colore rossastro negli spazi siderali, lo stesso corpo celeste, probabilmente,captato dal Gordon Macmilla Southam Observatory di Lowel in Arizona. In tutt’e due i casi si è parlato di un corpo planetario in fase di avvicinamento regolare alla terra.

Il 3 aprile 2001 la rivista "Le Scienze", versione italiana di "Scientific American" , pubblicava sul proprio sito internet un articolo dal titolo: "Un pianeta nascosto" nel quale si sostiene che una enorme cometa confinata nelle zone più distanti del nostro sistema solare ha un'orbita talmente anomala che non può essere spiegata con l'attrazione gravitazionale dei grandi pianeti, ma sarebbe la prima prova certa del fatto che nel passato un pianeta gigante potrebbe essere transitato nelle regioni più esterne del sistema solare; forse Nettuno, prima di stabilizzarsi nella sua orbita attuale, o un pianeta più piccolo, delle dimensioni di Marte, che magari si trova ancora in quei paraggi. La supercometa, che si chiama 2000 CR105, fu scoperta nel febbraio del 2000 e ha un diametro di 400 chilometri, enorme per questo tipo di oggetti. Si trova su un'orbita fortemente eccentrica, ben al di fuori di quella di Nettuno, il pianeta gigante più lontano dal Sole.

Nello stesso anno un gruppo di astronomi guidati da David Jewitt che lavora al progetto Spacewatch, un programma che tiene costantemente sotto controllo la "fascia degli asteroidi" per andare alla ricerca di quelli in rotta di collisione con la Terra, ha individuato un corpo celeste di forma sferica del diametro di 900 Km  che  gira intorno al Sole al di là di Plutone, nella c.d. fascia di Kuiper, alla mitologia indù, hanno chiamato "Varuna". Potrebbe essere considerato il "decimo pianeta" del nostro sistema solare, ma si tratterebbe di un oggetto piuttosto piccolo.   

Nel gennaio 2002 alcuni astronomi, tra cui quelli dell’osservatorio di Haute Provence in Francia, hanno dichiarato di essere riusciti a fotografare un corpo celeste in avvicinamento.

Durante l'ultimo congresso dell'American Astronomical Society, svoltosi a Birmingham (Alabama - USA), Chad Trujillo e Mike Brown, due astrofisici del California Institute of Technology, hanno annunciato la scoperta di "Quaoar", un oggetto di grosse dimensioni che orbita intorno al nostro Sole a una distanza di circa 4 miliardi di chilometri dalla Terra con un periodo di rivoluzione che potrebbe aggirarsi intorno ai 300 anni (se ne è parlato su" Le Scienze.it" con un articolo del 23.10.2002, la BBC ne ha dato notizia il  7.10.2002, vari giornali e riviste l'anno riportata).

"Quaoar" che deriva il suo nome, ancora provvisorio, dalla cosiddetta "forza della creazione" della tribù degli indiani Tongva, gli originari abitanti di Los Angeles, è  l'oggetto più grande scoperto all'interno del Sistema Solare dai tempi di Plutone, più grande in volume della somma di tutti gli asteroidi del Sistema Solare conosciuti. Con i suoi 1200 km di diametro, "Quaoar" è grande circa la metà di Plutone, per cui, come ha affermato Brian Mardsen dello Smithsonian Astrophysical Observatory, "se Plutone è un pianeta, allora forse lo è anche questo oggetto", ma certamente le sue dimensioni non sono così grandi da causare la deviazioni delle orbite di pianeti e comete.  

Così dopo tante dichiarazioni su questo fantomatico ed enorme pianeta, si trova  "Qaoar", un oggetto forse troppo piccolo per annoverarsi tra i pianeti.

Nella pagina precedente si era parlato della presunta scoperta del Decimo Pianeta da parte dei due scienziati argentini, Mario Melita della "Queen Mary University" di Londra e Adriàn Brunini dell'Osservatorio Astronomico dell'Università di La Plata in Argentina, di cui ha dato notizia la rivista inglese "new Scientist" nel numero uscito il 14 dicembre 2002.

Poi il 15 marzo 2004 la Nasa annuncia la scoperta del decimo Pianeta: Sedna, che prende il nome dalla divinità “Inuit” degli oceani. Quest’ultimo ha un diametro di circa duemila chilometri ed e' ricoperto di ghiaccio e rocce. E’ stato scoperto da Michael Brown, un astronomo dell'Institute of Technology della California, utilizzando il telescopio orbitante Spitzer. La sua orbita è situata a circa dieci miliardi di chilometri dalla Terra. Plutone, il nono pianeta, ha un diametro di 2300 chilometri e dista sei miliardi di chilometri dalla Terra. Ma a causa delle sue piccole dimensioni alcuni scienziati hanno espresso dubbi sul fatto che Sedna possa essere definito un pianeta. Ad ogni modo sarebbe l’oggetto più grande del nostro sistema solare scoperto dopo il 1930, quando venne individuato Plutone, superando quindi "Qaoar".  E  continua ad intrigare gli scienziati. Infatti il 15 aprile dello stesso anno compare  la notizia che Sedna, con un diametro 7 volte più piccolo di quello della Terra, impiega ben 20 giorni per una completa rotazione sul suo asse. Gli scienziati giudicano troppo lenta questa velocità e sospettano che Sedna sia “frenato” da un satellite, ma tutti i tentativi fatti per individuarlo sono falliti.  

Ma non è finita qui perché  il 29 luglio 2005 è stata annunciata sempre da Mike Brown del Caltech la scoperta di un nuovo pianeta del nostro sistema solare, visibile anche con un telescopio amatoriale. Il pianeta è una volta e mezza più grande di Plutone (stima di 3400 km di diametro) ed ha la denominazione provvisoria 2003 UB313. E' tre volte più lontano di Plutone dal Sole, e la sua orbita è inclinata a 45 gradi rispetto al piano in cui orbitano quasi tutti gli altri pianeti. La sua superficie è costituita da ghiaccio di metano, come quella di Plutone.
La NASA concorda nel classificare l'oggetto come decimo pianeta, stando a un comunicato ufficiale.

Ma quanti sono questi Pianeti X? 

E' comunque certo che nessuno di loro è in rotta di collisione con la Terra né determinerà alcun effetto catastrofico sul nostro pianeta e sembra anche ridimensionato il rischio di impatto con l'asteroide 2004 MN4 che secondo una recente notizia ci avrebbe dovuto colpire nel 2029. 

Infine con riferimento al clima, si può richiamare lo studio dei ricercatori  Wölfli e Bartensperger, rispettivamente dell'Istituto di Fisica delle particelle del Politecnico Federale di Zurigo e del Centro Brasiliano di Fisica, cui si fa cenno anche nella ricerca di Borriello, i quali sostengono che i mutamenti climatici, durante gli ultimi 3,2 milioni di anni, sono stati provocati da un oggetto celeste di grandezza planetaria. Questo oggetto, più di una volta, nel suo passaggio più vicino alla terra ha provocato uno spostamento consistente dell'asse polare, da cui è conseguita una variazione significativa del clima. L'ultimo effetto si ebbe con la fine dell'era glaciale.

Ma il clima eccessivamente caldo degli ultimi anni potrebbe anche rientrare in una normale oscillazione climatica che si è avuta altre volte, anche in epoche storiche. Dalle numerose rivelazioni della storia del clima degli ultimi 1000-1200 anni, ricavate dalle fonti scritte, si possono trarre dei casi interessanti. Si sa per certo che l'alto Medioevo europeo, soprattutto dall''800 al 1200 d.C., si distinse per un clima straordinariamente favorevole. I limiti di vegetazione e le lingue dei ghiacciai delle alte montagne superavano di 150-200 metri quelli odierni. In Inghilterra e nella Prussia orientale si produceva il vino, mentre oggi  quelle regioni sono quasi tutti gli anni vittime delle gelate della tarda primavera.
Questa situazione climatica favorevole nel medio evo, ebbe termine, con vivaci oscillazioni, nel periodo fra il 1300 ed il 1600, quando si ebbero molteplici serie secolari di periodi freddissimi e caldissimi che provocarono nei paesi europei lunghe crisi agricole.
Dalla metà del secolo XIX° fino ad oggi si riscontra un nuovo aumento della temperatura che si ritiene dover attribuire all'influenza dell'uomo, ma che potrebbe anche non esserlo.

Alcune domande:

Di dove nasce tutto questo interesse per il Pianeta X e per gli  asteroidi che potrebbero impattare sulla nostra Terra? 

E' nata una nuova sindrome da "deep impact"? 

Cosa c'è di vero? Quante sono le probabilità che un oggetto celeste ci cada in testa o in qualche modo influisca sulla sopravvivenza della nostra civiltà? 

Ci sono state altre catastrofi nel passato? Atlantide è il ricordo di una di queste?

L'apocalisse piace e perché? E' forse il sintomo di un desiderio di palingenesi?

Ad ogni modo per chi fosse stato contagiato dalla "Sindrome del Giudizio Universale”  può leggersi l'ultimo saggio dell'astrofisico Martin Rees dall'eloquente titolo "Our final century" nel quale lo scienziato sostiene la tesi che l'umanità ha solo il 50% di probabilità di superare il secolo attuale. Il saggio prende in considerazione la catastrofe ambientale e climatica, il terrorismo, l'incidente durante un gigantesco esperimento scientifico finito male, le manipolazioni genetiche, la corsa verso computer dall'intelligenza artificiale sempre più umana, fino agli esperimenti negli acceleratori di particelle i cui rischi gli scienziati non sarebbero in grado di calcolare. (La Repubblica 23.7.2003)  

Se volete parlarne mandatemi un'e-mail o lasciate un commento sul "Guest book" che trovate nella prima pagina di questo sito.    

Per maggior completezza di informazione, ecco l'elenco dei siti da cui ho tratto le notizie:

Sito di Pasquale Borriello  (oggi chiuso)

http://www.the1phoenix.net/x-files/planetx.htm

(qui si trova una sintesi dello studio di Borriello)

Siti che confutano le teorie di Borriello:

www.fis.unipr.it./~albino/documenti/decimo.html

http://www.badastronomy.com/bad/misc/planetx/#toc

http://www.attivissimo.net/antibufala/decimo_pianeta.ht

Siti informativi 

http://www.wup.it/article.php?sid=2773

 http://www.lescienze.it/index.php3?id=2653

http://www.scienzeemisteri.it/pagina_principale_1.htm

http://web.tiscali.it/vb/alien/decimo_pianeta__l.htm

http://www.planet-x.150m.com/

Siti Ufologici e simili

www.zetatalk.com

http://www.geocities.com/transition7/images/NorlockPlanetX.html

http://www.detailshere.com/niburu.htm

Vai all'inizio della pagina

Torna a "PIANETA X"