C'è qualcosa là fuori? "Esistono innumerevoli soli, innumerevoli terre ruotano intorno a questi similmente a come i sette pianeti ruotano intorno al nostro sole. Questi mondi sono abitati da esseri viventi." Giordano Bruno Se qualcosa ci sia veramente là fuori è un problema che affascina da sempre gli esseri umani. Perché dovremmo essere soli nell’universo? Come qualcuno ha già rilevato se la Terra fosse l'unico pianeta abitato sarebbe quanto meno uno spreco di spazio . Ma finora, nonostante vari avvistamenti più o meno contestati, gli scienziati non sono riusciti a trovare le prove incontrovertibili dell'esistenza degli alieni. Però le scoperte fatte nell'ultimo decennio indicano che i «mondi abitabili» nello spazio potrebbero essere molto più numerosi di quanto non si pensasse prima. Gli astronomi hanno scoperto circa 90 stelle che hanno almeno un corpo celeste orbitante intorno a loro. La presenza comprovata di acqua, elemento essenziale per la vita, sia su Marte sia su Giove, farebbe pensare che potrebbe esservi anche su altri pianeti. Pertanto se c'è l'acqua e se esistono sistemi simili al nostro è plausibile presumere che ci sia anche la vita. In un passaggio del bilancio presentato nel febbraio scorso dal presidente americano Bush si afferma che l'idea che esista una qualche forma di vita oltre a quella del nostro pianeta è molto più realistica di quanto possiamo immaginare. Sì, il documento che assegna le risorse economiche pubbliche, la "Finanziaria" degli Stati Uniti, stanzia un po' di soldi anche per andare a cercare gli extraterrestri. Non si tratta di molti soldi, perché in totale vengono messi a disposizione 279 milioni di dollari per il 2004 e tre miliardi nel prossimo quinquennio per varare il Progetto Prometheus. Però l'impegno politico è significativo, tanto più che ciò avveniva proprio nei giorni in cui gli Stati Uniti erano scossi dal disastro dello Shuttle Columbia. Negli
stessi giorni i giornali davano notizia che dagli archivi dei servizi segreti
dell'ex-Unione Sovietica erano emersi documenti relativi ad una serie di
avvistamenti. Molti scienziati ritengono tuttavia un incontro ravvicinato con altre “umanità”
abbastanza improbabile , per le incolmabili distanze sia nello spazio, tenuto conto dell'invalicabilità
della velocità della luce, che nel tempo , per la probabile sfasatura
temporale che le separerebbe le une dalle altre. Tuttavia se esistessero civiltà exraterrestri che, avendo attraversato indenni la prima era tecnologica, con l'energia atomica e l'inquinamento, avessero una storia di centinaia di migliaia o milioni di anni, queste potrebbero avere trovato il mondo di viaggiare attraverso i punti più lontani della galassia ed essere già giunte fino a noi, magari attraverso quei cunicoli spazio – temporali, in grado di collegare tra loro punti lontanissimi dell’universo, di cui gli scienziati cominciano ad ipotizzare l'esistenza, anche se per il momento si tratta di teorie impossibili da sperimentare.
E' certo che molti di questi presunti avvistamenti si sono poi dimostrati fenomeni naturali, quali
bolidi, meteoriti, o i più rari fulmini globulari. Ma una piccola percentuale risulta non spiegata, almeno ufficialmente. E tra i tanti episodi registrati in tutto il mondo, uno è avvenuto a Firenze nell'ottobre del 1954. Ne sono venuta a conoscenza per caso e allora sono andata a leggere le cronache de "La Nazione" di quei giorni.
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